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Primo articolo del blog

Non abbiate paura d'amare

Con una gran fantasia, lascerò come titolo quello suggerito da WordPress “primo articolo del blog”. Questo è il mio primo blog, ho pensato spesso di farne uno ma non ho mai avuto abbastanza pazienza e costanza per imbastire il progetto e farlo partire.
Mi ritrovo a 33 anni, quasi 34 ormai, ad arrancare verso la fine di questo maledetto 2017. Mi dicevo che doveva essere l’anno della svolta, l’anno della crescita, l’anno in cui tutti i tasselli sarebbero andati a posto. Ecco, non è andata esattamente così!

Ora sono qui, senza lavoro, senza fidanzato, senza una strada da percorrere o un obiettivo da raggiungere. Ho una casa piccola ma accogliente, un cane affettuoso ma rompiscatole, alcune amiche fondamentali per la mia esistenza, onnipresenti ma mai invadenti e una famiglia un po’ incasinata ma affettuosa. Questi sono gli ingredienti di base della mia strampalata vita in questo momento.

Ho deciso di prendermi i prossimi mesi per capire chi sono e cosa voglio fare da grande, capire come si può ricominciare da zero quando hai (quasi) 34 anni!
Ho tanti progetti, molto diversi e tutti ben confusi, tipico della sottoscritta è aprire 1000 porte e poi non sapere in quale entrare. Per ora ho deciso che mi dedicherò alle mie passioni che comprendono, la cucina, i viaggi e il camminare con il naso all’insù esplorando quello che mi circonda; proprio di questo vorrei raccontare, di quello che amo e che mi dà la voglia di alzarmi con il sorriso la mattina.

Questo weekend mi sono data alla cucina, con risultati medi e decisamente perfettibili. Un risotto zafferano e speck, dolcetti svedesi alla cannella, i miei primi ravioli fatti in casa con zucchine, ricotta e nocciole, e infine mini burger di polenta con cavolo nero e brie. Cucinare mi rilassa e mi viene naturale, c’è qualcosa di magico nel mescolare gli ingredienti, inventare nuove ricette, sperimentare e alla fine guardare il risultato e pensare “l’ho creato io!”

Oggi mi sono dedicata ad un bel giro per Milano, ho camminato da casa fino in via Canonica per curiosare in un negozio di alimentari etnici veramente sfizioso che si chiama Kathay. Ci ho passato circa un’ora cercando di capire cosa fossero tutti quei bei contenitori e quelle confezioni di cibo sconosciuto cercando di capire, con scarsi risultati, come utilizzarli, e infine mi sono innamorata delle ceramiche e delle teiere giapponesi osservandole estasiata per oltre venti minuti.

Uscita da Kathay sono tornata a casa perdendomi per i dintorni di via Paolo Sarpi, ci sono un sacco di locali e negozi cinesi chic; il panorama è decisamente cambiato rispetto a qualche anno fa. Mi sono annotata un paio di posti che mi piacerebbe provare, tipo la ravioleria Sarpi, e ho notato con piacere che mi sono sentita un po’ turista nella mia città, ho scoperto angolini bellissimi e nascosti, ho visto negozi all’ingrosso, con ogni genere di scarpa o borsa, accanto a boutique d’alta moda, accanto a bar squallidi e ristoranti di lusso. A volte il bello è proprio sotto il nostro naso, ma noi siamo troppo occupati dai nostri pensieri per vederlo.

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