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Chi (ben) comincia è a metà dell’opera

Quando si tratta di iniziare qualcosa di nuovo, qualunque cosa, ho sempre dentro di me due vocine contrastanti.
“Evviva…novità, novità, novità!!! Chissà che cosa succederà di meraviglioso!!”
E
“Oddio che fatica, non mi va, sono già stanca, ma perché mi tocca fare tutto questo!!”

Ecco, per capire se vale la pena iniziare un nuovo *completa tu* (progetto, viaggio, esperienza…qualunque cosa) l’obiettivo è capire quale delle due vocine pesa di più.


SPOILER: solitamente quella “giusta” è la prima, ma è anche quella che ogni volta ho meno voglia di ascoltare. Perché? Perché è quella che mi fa prendere la strada più faticosa. E io sono nata pigra.

IL MOTO A LUOGO

Quest’anno mi sono trovata a vivere tantissime novità e come ben sai ogni cosa nuova, anche se piccola, è un cambiamento. Un cambiamento comporta sempre che bisogna muovere qualcosa; noi stessi verso un obiettivo, le cose intorno a noi per farle girare a nostro favore, etc… Ed è esattamente in quel momento che si presenta quello che per me è uno dei più grandi problemi che affligge il mondo: IL MOTO A LUOGO.

Alle medie facevo un corso di ginnastica artistica, mi piaceva ed era divertente, ma l’idea di uscire di casa e andare fino alla palestra mi pesava tantissimo. Ricordo la telefonata di rito con una mia compagna di corso, un paio d’ore prima di iniziare, che terminava sempre più o meno così:

A. “Mamma mia, ma io non ho voglia di uscire…piove…fa freddo”
M. “lo so uffa! Non ho voglia nemmeno io”
A. “ma dobbiamo proprio andare?” [te l’ho detto che sono pigra]
M. “eh dai, tanto poi una volta che siamo la ci divertiamo!”
A. “Si, hai ragione. Se solo avessero inventato il teletrasporto!”
M. “davvero! Maledetto moto a luogo!!”

E da li questa espressione mi è rimasta attaccata addosso tipo carta moschicida. Wikipedia lo definisce così: “nella sintassi della frase semplice, il complemento di moto a luogo indica il luogo verso il quale qualcuno o qualcosa si dirige. Il complemento risponde alle domande:  “verso dove?”, “verso quale luogo?”

Se lo esaminiamo razionalmente sembra un qualcosa di positivo, presuppone che tu ti sia posta un obiettivo (dove vuoi andare) e che tu abbia una motivazione abbastanza forte per raggiungerlo. Nella realtà purtroppo non è sempre così.

COME (CAPIRE SE) INIZIARE

Come ti dicevo all’inizio il segreto sta tutto nel capire il perché vuoi fare quella determinata azione. Nel 90% dei casi cedere al lato pigro e flemmatico non è mai una buona cosa, ma sempre nel 90% dei casi è la scelta più semplice. Dicono che si dovrebbe imparare dai propri errori, ma io questa cosa proprio non riesco a farmela entrare in testa. Negli anni ho cercato di migliorare seguendo qualche piccolo accorgimento:

  • Per prima cosa valuta bene quello che vuoi davvero. Le care vecchie liste dei pro e dei contro sono sempre un ottimo rimedio.
  • Impara dal passato (questa è la parte più difficile). ricorda come ti sei sentita in altre occasioni dove, dopo un difficoltoso inizio, la soddisfazione finale è stata grande.
  • Trova un compagno di viaggio. Avere qualcuno che ti dia un calcetto iniziale per iniziare a muoverti è sempre un’ottima cosa (se non fosse stato per una mia carissima amica io non averi MAI iniziato ad andare in palestra).
  • Lascia perdere i sensi di colpa. Una volta che hai deciso se rimanere o partire smettila di rimuginare e pensare “ma se avessi fatto…”; mia nonna diceva sempre che non si vive di se e di ma.
  • Impara a goderti il viaggio. So che spesso il tragitto (fisico o virtuale) per andare dal punto A al punto B sembra proprio una perdita di tempo ma, se ben gestito, può diventare una ricchezza. Per esempio se devi andare ad un evento che è lontano da casa puoi leggere un libro mentre sei sui mezzi, o ascoltare un podcast se sei in macchina. Quando invece si tratta di un “moto a luogo per nuovi progetti” (lavorativi e non) puoi affrontare il viaggio come palestra per imparare qualcosa di nuovo sul tuo lavoro o su di te.

Questi 5 punti li puoi applicare per ogni scelta che ti capita davanti; ovvio, non ti sto dicendo che devi passare due ore a fare la lista dei pro e dei contro per capire se è il caso di uscire per un aperitivo oppure se è meglio stare sul divano a guardare Netflix! Ma li puoi considerare per capire se accettare un lavoro o meno, per decidere se iscriverti ad un corso oppure no. In caso di dubbio atroce e di impossibilità decisionale c’è sempre il piano B: decidi di pancia e segui il tuo istinto.

Sono sempre alla ricerca di nuovi metodi per combattere il maledetto MOTO A LUOGO, se hai qualche suggerimento e hai voglia di condividerlo con me sarò felicissima di leggerti, e magari di ascoltare qualche tuo aneddoto divertente.

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