La creatività è qualcosa che viene quasi sempre associata al mondo artistico, ma in realtà ognuno di noi possiede qualità creative che si possono applicare in ogni campo della vita. Si può essere creativi nel risolvere un problema, nel fare una ricetta, nell’arredare la propria casa, si può essere creativi col bucato (io un po’ di tempo fa ho lasciato per sbaglio una gonna bordeaux in una lavatrice di chiari…e magicamente mi sono rifatta il guardaroba), insomma si può essere creativi sempre! Per me la creatività non è un’attitudine ma uno stato mentale.
COS’È LA CREATIVITÀ
Il sito una parola al giorno definisce così la creatività.
CREATIVITÀ: Capacità inventiva. Da creare, dal latino: creare.
La creatività, come palesa il suffisso “-ività”, denota un’attitudine – in particolare, l’attitudine alla creazione. È una qualità complessa che si declina in molti colori diversi: dall’originalità del pensiero alla capacità di osservare i problemi da punti di vista inusuali, dalla capacità di inventare con fantasia all’organizzare in maniera nuova esperienze e conoscenze. Per come comunemente è usata, sembra una qualità appannaggio di designer e pubblicitari, ma è molto più ampia e comune: è alla base dell’attitudine umana di adattarsi alle circostanze e di adattare le circostanze a sé. Ovviamente è un’attitudine che va esercitata: attraversare la vita senza creare è puro ristagno.
Mi piace pensare alla creatività come ad un muscolo che, come tutti i muscoli, va allenato! Quindi oltre ad allenare il fisico è molto importante far fare palestra anche al cervello, dandogli in pasto sempre nuovi stimoli ed esperienze per mantenerlo sempre attivo. Ricordati che il cervello è pigro e per lui vincerà sempre il divano su una qualsiasi altra attività!
Con questo ovviamente non voglio dire che devi fare cose pazzesche o assurde per allenare la tua creatività; per ognuno di noi il concetto di “nuova esperienza” è diverso e molto soggettivo, per qualcuno vuol dire lanciarsi con il paracadute, per qualcun altro vuol dire ordinare una pizza diversa dal solito al ristorante. Trova semplicemente quello che significa per te nuovo e diverso e fallo, a piccoli passi perché non è una gara.
LE QUATTRO STAGIONI DEL PROCESSO CREATIVO
Su come funziona il processo creativo sono stati fatti tanti studi e l’argomento è stato affrontato da innumerevoli punti di vista, il modo più chiaro per spiegare in maniera semplice come funziona è quello di Graham Wallas. Mentre mi documentavo sulle varie fasi del processo creativo mi sono accorta come questo assomiglia tantissimo al ciclo della natura, allora ho deciso di riassumerlo così:
- Preparazione (Autunno)
Questa è la fase in cui si analizza il problema, si raccolgono informazioni e materiali, si fa ricerca. Questa prima parte la associo all’autunno, periodo di raccolta e organizzazione. L’autunno è il momento di nuovi inizi, di pianificazione e di selezione, insomma dove ci si prepara al meglio per affrontare l’inverno.
(“Winter is coming”. Ok, ora la smetto con questa fissa per Game of Thrones!) - Incubazione (Inverno)
Questa è la parte che è più difficile da accettare: le idee hanno bisogno di sedimentare per portare a qualcosa di nuovo, quindi dopo aver fatto ricerca è necessario fermarsi un attimo e dare al nostro cervello una tregua per poter elaborare tutto quello che ha immagazzinato, valutare la strada da prendere e le diverse ipotesi. Per questo ci vuole tempo e pazienza, come in inverno, dove tutto sembra fermo e ghiacciato, ma sotto c’è un gran fermento in attesa di esplodere. - Illuminazione (Primavera)
Eureka! Dopo il tempo lento e “pigro” invernale arriva finalmente quell’illuminazione tanto attesa che ti fa svoltare la giornata (e il progetto a cui stai lavorando). L’illuminazione funziona esattamente come la primavera: un giorno esci di casa e gli alberi sono tutti spogli e grigi, e il giorno dopo sono pieni di gemme verdi e bellissime. L’illuminazione porta sempre con se una grande energia, una forte reazione emotiva e, diciamocelo, ti fa pure tirare un sospiro di sollievo. - Verifica (Estate)
Questo è il momento in cui “si mettono le mani in pasta”, ovvero si comincia a costruire, scrivere, disegnare, si cominciano a testare fisicamente le idee e si inseriscono in un contesto di realtà per capire se possono funzionare. L’estate rappresenta bene questa fase esplosiva dove iniziano davvero a vedersi i frutti del lavoro.
Bene, questo è esattamente quello che succede quando facciamo le cose “da manuale”, ma ti confesso che più di una volta (e succede ancora) il mio processo creativo ha funzionato più o meno così
COME PREPARARSI AL CICLO CREATIVO
Non puoi mai sapere quando arriverà il momento di iniziare un nuovo progetto, e ovviamente senza sapere cosa devi affrontare diventa difficile portarsi avanti con il lavoro. L’unica “stagione” che hai il potere di gestire con anticipo è l’autunno, ovvero la parte di pianificazione. Quando ti capitano i classici momenti morti, dove il lavoro è in calo e magari inizi a soffrire un po’ di quella fastidiosa sensazione di noia, quello è il momento per nutrire la tua mente con tanto cibo fresco che verrà poi trasformato in creatività. Non sono certo io che ti devo dire come fare, anche perché ognuno poi trova il metodo che è più efficace, ma ecco alcuni spunti per gestire il tuo autunno creativo:
- leggi
- guarda film e serie tv
- gira a caso per la tua città
- parla con le persone
- apri un libro a caso, scegli una o due e da quelle inventa una storia
- guarda fotografie e scrivi un racconto legato a quell’immagine
- disegna
- prova cose nuove
- riposati e prenditi cura di te
- ascolta musica