Gli oggetti che ci circondano riflettono e descrivono ciò che siamo; si dice che dal contenuto della borsa di una donna si capisca molto della sua personalità. C’è stato un periodo della mia vita in cui ero molto attaccata alle cose che avevo e facevo fatica a lasciarle andare. Accumulavo un sacco di roba inutile, specialmente carta, vestiti che non avrei mai messo e campioncini di prodotti per il bagno. Da quando abito in poco meno di 40 mq essere minimalista è diventata una questione di sopravvivenza!
Da qualche mese mi svegliavo sempre con il mal di schiena, dormivo male e non capivo perché; dopo le 3 settimane in USA con ritmi folli questa estate invece la mia schiena stava benissimo (e non ho dormito in letti particolarmente fighi) . Quindi il problema era il materasso! Dopo un po’ di reticenza, mi sono convinta a cambiarlo e mercoledì scorso mi hanno consegnato quello nuovo. Ho realizzato subito che questo cambio non era così banale come poteva sembrare. Il mio vecchio materasso era pieno della vecchia me. Su quel materasso c’erano 13 anni di sogni belli e brutti, di notti insonni, di dubbi sulla mia vita, di lacrime… Insomma un sacco di roba! Forse è per questo che non riposavo più bene (al di là dell’età fisica dell’oggetto), io dormivo ogni notte su un passato che in questo 2018 ho cercato di lasciare andare. E come potevo lasciarlo andare davvero se ci dormivo insieme tutte le notti?! Forse ci dicono di cambiare il materasso ogni 10 anni per questo motivo, per poter lasciare andare un pezzo del nostro passato e fare posto a qualcosa di nuovo!
Gli oggetti che ci circondano si caricano di un’energia emotiva incredibile, senza che noi ce ne rendiamo conto! Per questo poi è così difficile separarsene. Ho provato a scrivere la storia del mio materasso e a capire quante cose di me sono entrate dentro quelle fibre. Dicono che la notte porta consiglio, perché succedono tante cose mentre dormiamo: le energie si muovono, i sogni prendono vita, entriamo nel nostro inconscio. Inevitabilmente tutta questa carica emotiva che si sposta viene assorbita dagli oggetti intorno a noi. Provate a scegliere un oggetto che per voi è importante oppure che semplicemente usate molto spesso, e scrivete la sua storia. Sicuramente verrà fuori un pezzo della vostra vita, un pezzo di voi; quell’oggetto così come è oggi non potrebbe esistere senza di voi.
Essere circondati da (pochi) oggetti positivi e che ci rappresentano ci aiuta a vivere meglio; tenere accanto a noi cose che ci fanno soffrire o che ci ricordano momenti pesanti della nostra vita equivale a portarci sulle spalle ogni giorni uno zaino pieni di sassi. I nostri ricordi, il nostro vissuto, rimarranno comunque con noi e contribuiranno a renderci le persone che siamo, indipendentemente dal fatto che terremo o no la maglietta messa per quel bellissimo primo appuntamento ma che è sepolta nel cassetto da anni, oppure la collana che ci ha regalato qualcuno che non è più nella nostra vita e che ci fa venire il nervoso ogni volta che la guardiamo anche se è tanto carina.
Disclaimer: fare decluttering non vuol dire sprecare! Quello che non piace o non serve più a noi può essere utile ad altri. Prima di buttare qualcosa (a meno che non sia rotta o rovinata) prova a pensare a chi puoi donarla.