Il coaching mi ha insegnato un bel po’ di cose da un anno a questa parte, ma due in particolar modo: ad essere disciplinata e a valorizzare i miei talenti!
Come? Provo a spiegarlo! Sono sempre stata una persona ordinata, anche se “mettere in ordine” è un’espressione che ha avuto diversi significati durante la mia vita. Quando ero piccola era un dovere imposto a cui mi ribellavo costantemente, crescendo è diventata una cosa che dovevo fare perché “le brave bambine sono ordinate”, negli ultimi anni è diventato uno stile di vita a cui non posso più rinunciare.
Mettere in ordine le cose intorno a me significa mettere in ordine nella mia testa e quindi avere più chiara la direzione in cui sto andando. Con il coaching ho imparato a non essere ordinata a targhe alterne e a non farla diventare un’ossessione che mi controlla; ora lo faccio in maniera disciplinata, appunto.
Ultimamente mi sto confrontando con cose nuove e con una modalità di lavoro a cui non ero abituata. Ho passato tutta la mia vita lavorativa in un ufficio (agenzia o azienda poco importa) con qualcuno che mi diceva cosa dovevo fare (con diversi gradi di libertà all’interno), orari e giorni più o meno fissi e una routine serrata ma non decisa da me.
Ora lavoro quasi sempre da casa, a volte con Skype, a volte in luoghi diversi a Milano, a volte seguo corsi di formazione. La strada da freelance sta prendendo forma e io ho deciso che mi devo attrezzare per gestirla. Mi sto costruendo il kit di sopravvivenza (in sperimentazione), per ora ho trovato questi metodi per avere uno stile di lavoro sano, etico ed equilibrato :
- Try this at home: non sono ancora ufficialmente una coach ma ho iniziato il tirocinio, quindi mi sto confrontando con la presentazione di servizi. L’altro giorno una mia coachee e mi ha chiesto: “ma questi esercizi che mi dai da fare, tu li hai provati?” Certo che si! Sono convinta che per essere efficaci è necessario sperimentare in prima persona ciò che si propone, che sia un prodotto fisico o un servizio; in parallelo alla formazione e alla costruzione del mio percorso continuo a fare esercizi e sessioni di coaching per me stessa.
- To do list che passione: ho sempre avuto un amore viscerale per le to do list! Mettere in ordine le priorità e spuntare le varie voci mi regala soddisfazioni grandissime. Ho tante to do list, scritte su supporti diversi, con argomenti differenti. Di base ho preparato un format settimanale e un habit tracker che compilo ogni domenica sera per pianificare la settimana seguente e che rimangono ben in vista in casa, così da averli sempre sotto controllo. Ho una to do list di obiettivi a medio termine che tengo in agenda e controllo mensilmente, ne ho una a lungo termine che verrà riscritta per la fine del 2018, e altre varie ed eventuali che riguardano le cose da fare per singoli progetti. Maniacale? Forse un po’, ma è il mio modo per avere tutto sotto controllo.
- Calcolare i tempi (e verificare di averci azzeccato!): Un mese fa mi è stato chiesto un preventivo per un lavoro, ovviamente la prima cosa che ho fatto è stata calcolare quante ore ci avrei messo per farlo e poi moltiplicare per il mio costo orario. All’interno di questo progetto alcune cose facevano parte del mio vecchio lavoro (quindi le conoscevo bene e le sapevo stimare), altre erano nuove… E qui per il calcolo sono andata assolutamente in maniera spannometrica. Durante lo sviluppo del lavoro ho tenuto traccia di quante ore ci ho messo per fare cosa, in questo modo ho verificato di aver gestito bene il mio tempo e sono più preparata per le prossime volte.
- Ottimizzare i tempi: ho la fortuna di vivere in una città come Milano e spostarmi prevalentemente con i mezzi, e questo è un ottimo modo per guadagnare tempo. Ho una buona capacità di concentrazione, quindi riesco a leggere o a scrivere in serenità anche sul tram! Diciamo che il 4 è diventato un po’ una succursale del mio ufficio casalingo. Funziono meglio la mattina e durante la giornata e la sera mi “spengo” abbastanza presto; poter fare alcuni lavori sui mezzi mi aiuta a utilizzare al massimo le mie ore di picco energetico (questo articolo lo sto scrivendo proprio sul 4)
- Routine mattutina: con questo argomento devo ancora prenderci un attimo confidenza. Ho capito che è una cosa importante, che mi piace e che mi fa iniziare bene la giornata…ma non ho ancora trovato quella giusta per me. Sto pensando di crearmi delle routine stagionali, da cambiare a seconda del momento dell’anno, per non annoiarmi e per sperimentare.
All’inizio ho detto che il coaching mi ha insegnato due cose, e la seconda era a valorizzare i miei talenti: ci sono un po’ di progetti in pentola che, a breve, comincerò a svelare! E riguardano proprio la mia capacità di mettere in ordine le cose, che io ho sempre sottovalutato e invece ora, guardando da un’altra prospettiva, mi sembra essere un grande valore aggiunto.