Quando a scuola ci facevano recitare le poesie a memoria tipo copione facevo sempre fatica, preferivo arrivare a capirne il significato, senza ripetere parole a pappagallo. Non ho molte poesie che mi sono rimaste nel cuore, ma mi sono sempre ritrovata nel sabato del villaggio. L’ansia di “dover fare” è sempre stata una mia caratteristica distintiva, ed è anche quella che non mi ha mai permesso di godermi al massimo il presente.
“Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l’ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno”.
Leopardi raccontava di come l’aspettativa della festa domenicale oscurasse talmente tanto la festa stessa, da svuotarla da tutto il significato e renderla inutile e noiosa. Penso che ci sia una fondamentale differenza tra avere obiettivi alti a cui tendere e vivere con alte aspettative.
Il mio rapporto con la domenica è sempre stato abbastanza conflittuale: mentre sono assolutamente convinta di detestare il martedì, con la domenica ho più un rapporto di odio e amore. Dovrebbe essere il giorno del relax, del tempo per noi stessi, delle gite fuori porta, dell’alzarsi senza sveglia e delle colazioni lunghe. Per anni invece è stato il giorno dell’ansia e dei sensi di colpa, mi angosciavo perché non ero capace di prendermi del tempo per me. La preoccupazione della scuola o del lavoro il giorno dopo mi facevano vivere l’intera giornata girando per casa con nella testa un pensiero fisso “non voglio andare al lavoro/a scuola domani”, oppure “non sto combinando niente, non ho idea di come riempire queste ore”. Il risultato era che le mie domeniche venivano costantemente buttate al vento; io mi preoccupavo di quello che sarebbe successo dopo, senza ricordarmi il mio “qui ed ora”.
Rallentare, ascoltare il nostro corpo e quello che succede intorno a noi sembra un concetto abbastanza banale e semplice, ma non è così scontato. Non ho molta familiarità con il mondo della meditazione, che è sicuramente il modo più efficace per allenare i nostri sensi ad avere più consapevolezza di quello che stiamo vivendo in un determinato momento. Faccio fatica a concentrarmi sul respiro, sulle reali sensazioni che sto provando, sono troppo distratta da quello che mi circonda e mi annoio facilmente. Credo che il concetto di meditazione sia molto personale, quindi mi sono creata un kit di 5 regole che mi aiutano a smettere di vivere in “modalità sabato del villaggio”.
- La citazione di uno dei miei cartoni preferiti da ripetere quando mi accorgo che la mia mente preme sull’acceleratore pensando al futuro: “ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono ed è per questo che si chiama presente”. Così diceva la saggia tartaruga Oogway al maestro Shifu in Kung Fu Panda (si, mi piace davvero citare una tartaruga dei cartoni animati!).
- Andare a correre o a passeggiare al parco. Vincere il richiamo del divano e uscire in mezzo alla natura mi rilassa, mi regala nuove energie e mi permette di far tacere quella fastidiosa vocina che mi sussurra “ma quanto sei pigra!”
- Concentrarmi su una cosa alla volta. Il multitasking è passato di moda! Ho sempre creduto che riuscire a fare più cose contemporaneamente fosse un pregio, in realtà si perde un sacco di tempo e le cose vengono fatte male. Da grande fan delle TO-DO LIST, ho imparato a focalizzarmi su un punto alla volta, chiuderlo, e passare a quello successivo.
- Preoccuparmi di qualcosa che mi mette ansia solo mezz’ora prima che accada. Una cara amica una volta mi ha detto: “se sei spaventata da qualcosa che devi fare, e hai già fatto tutto quello che era in tuo potere per prepararti, semplicemente dimenticatela”. Continuare a pensarci non la farà sparire, non ti farà sentire meglio, non ti aiuterà ad essere più sicura di te.
- Tenere un diario della gratitudine in tempo reale. Fermare su carta le cose belle che ci succedono ci insegna a dar loro più valore. Alla fine della giornata mi piace scrivere le 5 cose per cui sono grata, ma a volte trovo più efficace annotarlo appena succede, per catturare e descrivere meglio quella sensazione.
Voi avete qualche trucchetto che vi aiuta a vivere al meglio il presente?
Il mio kit anti-sabato del villaggio è ansioso di essere riempito ancora un po’.
Sempre a proposito del fatto che sulla teoria mi merito un bel 9 e sulla pratica un 5 -: lunedì prossimo partirò per Londra e sto già gustando quello che succederà, ma prima ho ancora una settimana con tante cose da fare su cui concentrarmi!