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The US trip: settimana 2

Settimana numero 2, prossima fermata: Page, per fare il tour del Lower Antelope Canyon e la gita in kayak a Lake Powell. Il tour è stato molto bello ma con troppe persone e gestito male; le visite sono obbligatoriamente guidate, non ci sono alternative, in questo modo però non è possibile godersi il giro in tranquillità. Nonostante la calca, il continuo “go ahead ladies” e le foto fatte col contagocce, lo spettacolo di questa roccia arancione che sembra liquida è incredibile! La nostra escursione in kayak purtroppo è stata cancellata a causa del troppo vento, dopo un primo momento di delusione abbiamo ripiegato su un po’ di relax nella piscina dell’albergo e una gita serale all’Horseshoe bend, un enorme anello scavato nella roccia che al tramonto regala degli scorci pazzeschi.

Viaggiare tra Utah e Arizona ha scombussolato un po’ gli orari visto che hanno due fusi differenti, ma ci ha fatto guadagnare più tempo da spendere per noi. Siamo arrivate alla Monument Valley con il solito nuvolone nero carico di pioggia, ma il pensiero positivo ci ha riportato il sole. Dopo un tour in macchina tra i giganti di roccia ci siamo regalate un giro a cavallo al tramonto davvero emozionante.

Tempi stretti e corse, si cambia città ogni mattina e poi si parte finalmente verso il Grand Canyon, dove ci fermiamo per ben 2 giorni! I paesaggi visti fino ad ora sono stati immensi, ma nulla è comparabile con il Grand Canyon: non vedi dove inizia, non vedi dove finisce, sei solo circondato da queste enormi rocce cesellate dall’acqua e dal vento. Nessuna foto riesce a rendere l’idea di come mi sono sentita piccola li dentro, ve lo assicuro. Sapere che lui è li da 2920 milioni di anni mi ha fatto rivedere il concetto di tempo (e spazio). Non abbiamo avvistato molti animali, solo qualche scoiattolino e una cerva che ha scambiato il centro visitatori per il suo ristorante preferito. Il secondo giorno abbiamo percorso il sentiero tra Mohave Point e Hopi Point, il tempo di percorrenza stimato era di circa un’ora, ci abbiamo messo circa il doppio perché ogni due minuti eravamo ferme a fare foto e ad ammirare l’immensità del paesaggio! Abbiamo salutato questo gigante di pietra al tramonto, con i piedi penzoloni sullo Yaki Point e gli occhi pieni di grande bellezza.

La mattina seguente, dopo aver impacchettato per l’ennesima volta lo zaino, ci siamo dirette con molta calma verso Palm Springs, con una breve sosta a Williams, una cittadina in cui vieni catapultato negli anni 50. Diners, pompe di benzina, vecchie insegne e cartelli ci hanno fatto compagnia per un’ora di viaggio nel tempo. Abbiamo fatto una piccola deviazione per percorrere un pezzo della Route 66, che ci ha accolto con un temporale allucinante e ci ha costretto a procedere a 20 all’ora per un po’ di chilometri!

Dopo altre 6 ore di viaggio arriviamo a Palm Springs, scendiamo dalla nostra bella macchina con l’aria condizionata e…semplicemente evaporiamo! Palm Springs è un’enorme sauna piantata nel deserto e ornata con negozi e ristoranti fashion. In pratica è come aver fatto una serata in una Rimini molto calda, in mezzo alla California.

Domani San Diego, un tuffo nel passato…

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