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Coaching: istruzioni per l’uso da 0 a 99 anni

Mercoledì scorso ho organizzato il mio primo evento dove parlavo di coaching, e lo ho fatto per un pubblico molto speciale, quello della Casa del Tempo.

La Casa del Tempo è un’associazione diurna per anziani dove si organizzano un sacco di attività, le persone che la gestiscono e quelle che la frequentano hanno tutte un denominatore comune: l’amore per la vita e per il benessere e un’energia positiva e contagiosa. Gli ospiti della Casa del Tempo sono quasi tutti over 70 e hanno un bagaglio di esperienza da condividere che è incredibile e inesauribile.

Ho deciso di parlare a loro di coaching perché credo che un percorso di consapevolezza su sé stessi sia qualcosa che non ha età, non ha controindicazioni e può essere assunto prima, durante o dopo i pasti. Sono arrivata da loro emozionata e un po’ titubante: il mio giudice interiore si era messo a discutere sul fatto che fossi in grado o meno di fare questo intervento, e io avevo iniziato come sempre a dargli retta. Poi mi sono fermata e ho pensato che stavo andando a fare qualcosa che mi piaceva da morire, qualcosa per cui ho studiato e sto studiando tantissimo, con persone che mi mettono completamente a mio agio e che hanno voglia ascoltarmi e scambiare i loro pensieri con i miei. Al diavolo il mio giudice interiore! Ero pronta!

Abbiamo parlato di consapevolezza e crescita, di obiettivi, di bisogni, di sogni e di desideri. Ho portato a casa delle lezioni di vita di cui sono molto grata e che cercherò di tenere sempre bene a mente.

  • A chi si è dimenticato come si fa a sognare e a concentrarsi sui propri desideri rispondo come mi ha risposto Vanna: “io ho sempre desiderato e sognato tanto, è una cosa che mi viene naturale e penso che sia una parte fondamentale della vita. Credo che la mia generazione sia più allenata a sognare, a voi giovani spesso vi trapano le ali e non vi permettono di esprimere quello che avete dentro.”
    Non smettete mai di sognare, fino all’ultimo giorno della vostra vita, perché porta benessere, dà fiducia nel futuro e soprattutto non costa nulla.
  • A chi non è grato al proprio corpo e si sente fuori forma e senza energia, rispondo come mi ha risposto Rosa mentre analizzava la parte “fisico e salute” della sua ruota della vita: “a costo di non sembrare troppo modesta, io qui ci voglio mettere un punteggio alto. Anche se non sono più una ragazzina, mi tengo in forma, vado in palestra tutte le settimane e mi sento forte ed energica.”
    Curate il vostro corpo, che vi porta in giro ogni giorno e vi permette di fare cose straordinarie, siate benevoli con lui e vi ricompenserà facendovi sentire eternamente giovani e vitali.
  • A chi ha paura di chiedere aiuto o di mostrarsi vulnerabile, rispondo come mi ha risposto Fiorina (90 anni!). Non riusciva a compilare la sua ruota della vita e mi ha detto “allora, vieni qui ad aiutarmi che da sola non capisco niente?” Mi sono messa lì con lei, abbiamo parlato e colorato insieme tutte le fette della ruota, alla fine mi ha detto “Ecco, vedi? Con te che mi hai dato una mano adesso è diventato facile facile ed è tutto più chiaro.”
    Ammettere di non saper fare qualcosa non deve essere una fonte di vergogna o preoccupazione; mettete da parte l’orgoglio e chiedete aiuto quando serve, e siate pronti a darne quando qualcuno lo chiederà a voi.
  • A chi non si sente sicuro di cambiare strada, e pensa di dover rimanere sullo stesso percorso per tutta la vita perché “ha sempre fatto così” o “gli hanno detto che non ci sono alternative”, rispondo come mi ha risposto Marco: “ho lavorato per anni in multinazionali americane, dove raggiungere l’obiettivo era tutto e avevo sempre qualcuno che mi diceva cosa fare. A 50 anni ho deciso di mettermi in proprio perché ho capito che volevo altro dalla vita.”
    Ognuno è padrone del proprio destino e visto che dentro la nostra vita ci dobbiamo stare noi e non gli altri, dovremmo essere sempre liberi di scegliere per noi stessi.
  • A chi si sente annoiato e si fa scorrere la vita davanti come un film, rispondo come mi ha risposto Nadia quando le ho chiesto cosa ne pensava di quello che avevo raccontato: “Io e te dobbiamo farci una chiacchierata, voglio approfondire questi argomenti perché mi sembrano interessanti. Quando qualcuno ti da uno spunto su cui riflettere poi uno si fa un sacco di domande.”
    Non perdete mai la curiosità verso qualcosa di nuovo, anche se è qualcosa che un po’ vi spaventa o che non capite, non c’è nulla da perdere nell’imparare cose nuove.

Ebbene, mercoledì scorso ho visto con i miei occhi il famoso processo di co-creazione di cui tanto si parla nel coaching… ed è stato meraviglioso! Ho parlato al mio pubblico di qualcosa che non conoscevano, li ho incuriositi e ho dato loro nuovi spunti e punti di vista; loro mi hanno regalato ascolto, curiosità, domande, lezioni di vita e la richiesta di poter fare altri incontri di questo tipo. Questo è stato un po’ il mio “battesimo del fuoco”, ed è stato emozionante e meraviglioso, voglio che sia il primo di una lunga serie.

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