Stamattina devo dire che la pesantezza alle gambe cominciava a farsi sentire, ma ovviamente questo non mi ha fermato. Sono partita in direzione Quartieri Latini, facendo una tappa per la colazione. Oggi saliamo ancora di livello, ho trovato un posto splendido e accogliente che mi ha fatto scoprire una delle granole con yogurt e frutta più buone che abbia mai assaggiato, accompagnata da un buon cappuccino (cosa rara per Parigi). Il locale si chiama Holybelly, un nome un programma, e ti dà proprio la sensazione di essere nel salotto di casa.
Camminando con un cielo grigio e piovigginoso sopra la testa arrivo al Marché Monge, un mercato rionale molto tipico e interessante; mi dirigo poi verso Rue Mouffetard, una piccola stradina chiusa al traffico che è il cuore dei quartieri latini. Pieno di piccoli negozi gourmet, ristorantini, bar e parigini indaffarati. Mi sono goduta l’atmosfera passeggiando su e giù e curiosando tra le specialità francesi che, se devo dirla proprio tutta, sono più belle da vedere che buone da mangiare.
Ho fatto una breve sosta per un the in un piccolo bar chiamato il caffè degli artisti; il locale era completamente vuoto e dietro al bancone c’era un signore gentilissimo che mi ha fatto accomodare. Poco dopo è entrata una signora con 3 cagnolini, e uno lo ha fatto sistemare sullo sgabello accanto al bancone, sembrava proprio che la pelosetta si stesse godendo un caffè al calduccio.
Rinvigorita dal the e più leggera di 4 euro (la Francia è davvero cara), riprendo la mia camminata su Rue Mouffetard in direzione Notre Dame de Paris; la chiesa è stupenda e, altra nota positiva, l’ingresso è gratuito. C’era moltissima gente ma l’atmosfera era comunque magica, la chiesa era stata addobbata per natale ed era piena di luci, scintillii e presepi.
Subito dopo mi sono diretta verso l’Istituto del Mondo Arabo, un edificio molto particolare progettato da Jean Nouvel. La facciata è composta da elementi in alluminio e vetro che si ispirano ai motivi ornamentali tipici dei mashrabiyya, caratteristici paraventi arabi in legno scolpito, dai quali la luce entra attraverso piccoli e numerosi fori conferendo alla struttura un’atmosfera molto suggestiva. La cosa interessante è che i fori di questa facciata si aprono e si chiudono a seconda della luminosità esterna, funzionando un po’ come l’obiettivo di una macchina fotografica. Volevo assolutamente vedere l’edificio dall’interno e riuscire ad andare all’ultimo piano dove, dalla terrazza, si gode una splendida vista su Parigi. Non mi andava di pagare il biglietto per vedere il museo, volevo semplicemente vedere la parte architettonica. Ho passato i controlli alla porta, sono entrata e, con una faccia di bronzo che non è da me, ho chiesto se per accedere alla terrazza era necessario pagare; quando mi hanno detto che era gratis mi sono fiondata sul primo ascensore, ho schiacciato il bottone dell’ultimo piano, ho sfruttato il bagno (pulitissimo e gratis!!) del museo e sono andata a godermi la vista sulla città. Peccato che il tempo fosse davvero orribile e grigio, ma Parigi da lassù era comunque magica!
Mi sono poi diretta verso Place de la Bastille, per poi proseguire fino al cimitero di Père-Lachaise, nel frattempo ha cominciato a piovigginare, poi a piovere più seriamente e a fare freddo, a quel punto ho ceduto e ho preso una metro fino al Centro Pompidou per andare a vedere l’Atelier Brancusi che non avevo fatto in tempo a visitare nei giorni precedenti.
Uscita da li il clima non prometteva niente di buono, ma avevo ancora voglia di camminare…grande errore! Ho camminato, cercando di ripararmi alla meglio sotto i balconi fino all’albergo, dove sono crollata subito dopo una doccia calda (avevo le ossa gelate!) senza nemmeno cenare.
Chilometri percorsi: 25
Livello di stanchezza: decisamente alto