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Viaggi sotto casa – puntata n.2

Il viaggio per me è un momento di crescita e scoperta (dei luoghi ma anche di me stessa), la Treccani lo definisce come “L’andare da un luogo ad altro luogo, per lo più distante, per diporto o per necessità, con un mezzo di trasporto privato o pubblico (o anche, ma oggi raramente, a piedi)”.

Mi ha fatto sorridere la precisazione su quanto poco si viaggi a piedi al giorno d’oggi, che poi non credo sia così vero. Conosco molte persone che amano spostarsi a piedi, i viaggi legati al cammino affascinano sempre più persone e si sta riscoprendo un po’ la filosofia del rallentare. Quale modo migliore di rallentare se non spostarsi sulle proprie gambe?

VIAGGIARE A PIEDI

Ho sempre amato passeggiare, perché credo che i miei piedi siano l’unico mezzo di trasporto affidabile; camminare mi permette di calcolare precisamente quanto tempo ci metterò: le mie gambe non fanno ritardo, non trovano traffico e mi permettono di vedere un sacco di cose lungo il tragitto.
La mia indole cittadina, da brava ragazza nata e cresciuta a Milano, mi ha portato ad amare le passeggiate in città, meglio se in solitaria. Per me è una sorta di meditazione, tanto che a volte anche mettere la musica nelle orecchie mi dà quasi fastidio, perché non mi permettere di ascoltare il luogo in cui sono immersa. Dopo una giornata pesante, o quando ho bisogno di schiarirmi le idee mi basta andare a fare quattro passi con il naso all’insù (si, aver studiato design mi ha insegnato che le città nascondono un sacco di meraviglie se alzi lo sguardo verso il cielo) e mi sento subito rigenerata e in pace col mondo.

IDEE PER “VIAGGIARE SOTTO CASA”

QUARTIERE MAGGIOLINA

Nella parte nord-est di Milano esiste un quartiere che sembra uscito da una fiaba, e se ti capita di passarci potresti pensare di essere finita in un villaggio hobbit. Nel quartiere Maggiolina, esattamente in via Lepanto, spuntano dal terreno delle assurde case a forma di igloo costruite nel 1946 dall’architetto Mario Cavallè che importò questo modello abitativo dagli Stati Uniti. La struttura a cupola in mattoni consente di avere uno spazio interno completamente libero da pareti, il che permette di arredare la casa con la massima libertà: ovviamente i muri curvi e i 45 mq di superficie a disposizione limitano abbastanza la creatività. Questo piccolo villaggio era composto originariamente da 12 abitazioni, oggi ne rimangono solo 8 e sono quasi tutte abitate. Accanto agli igloo una volta sorgevano anche due casette a fungo ancora più bizzarre; purtroppo queste sono state demolite ma ho scoperto che a Novate Milanese, in via Donizetti 18 si possono trovare delle costruzioni simili.

   

VILLAGGIO DEI GIORNALISTI

Il villaggio dei giornalisti sorge proprio accanto all’area della Maggiolina, è un quartiere completamente residenziale che è stato realizzato tra il 1909 e il 1912. Viene chiamato così perché la cooperative che lo costruì, pensando ad alloggi popolari per la piccola e media borghesia e non solo per la classe operaia, era composta prevalentemente da giornalisti e pubblicisti. Passeggiando per questa zona non sembra neanche di essere a Milano: ville (tra cui Villa Figini in Via E. Perrone di S. Martino, 3), piccoli condomini e giardini curati immersi in un’oasi di pace a pochi passi dal caos della città creano un’atmosfera magica.

ALBERGO DIURNO VENEZIA 

Un altro luogo magico, ormai non più così segreto, è l’Albergo Diurno Venezia. Io ci sono stata un paio di anni fa in occasione delle giornate FAI di primavera e sono rimasta assolutamente colpita. Il Diurno è oggi in condizioni abbastanza decadenti, nonostante questo il fascino che traspare da quei muri e il sapore di un’altra epoca mi ha lasciato a bocca aperta. Nel 1926, sotto l’area di Porta Venezia, fu inaugurato questo albergo su progetto dell’architetto Portaluppi; lo spazio era riservato ai cittadini e ai viaggiatori che avevano bisogno di rilassarsi dopo la settimana lavorativa o dopo un viaggio. Un grande salone art decò accoglieva i visitatori, ai lati si aprivano salette con servizi commerciali dedicati al benessere: barbiere, parrucchiere, manicure e altri servizi vari. La struttura è stata chiusa intorno alla metà degli anni ’90, io non ho ricordi di questo posto ma mio padre mi raccontava che spesso il sabato mattina andavamo in Porta Venezia e aspettavamo mia mamma che si faceva fare le unghie in uno dei saloni ancora aperti. Il 23 e 24 marzo ci saranno le GIORNATE FAI 2019, non so se il Diurno sarà aperto o ancora in ristrutturazione, ma tenete d’occhio il sito per avere tutte le informazioni e prenotare per tempo.

BEPART: THE PUBLIC IMAGINATION MOVEMENT

Se anche tu ami camminare senza meta per la città e hai una passione per l’arte di strada ti consiglio di scaricare l’app BE PART, creata da una start up innovativa per riempire la città di arte, video e suoni utilizzando la realtà aumentata.  Sulla mappa di BE PART sono indicati tutti i luoghi della città con cui è possibile interagire, basta arrivare sul posto e inquadrare l’area con il telefono; a quel punto le installazioni prenderanno vita attraverso il cellulare. L’app è ancora in fase di sperimentazione e non sempre funziona benissimo, ma il progetto mi è piaciuto talmente tanto che non potevo non segnalarlo!

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