Mi mancano un po’ i viaggi, non che l’anno scorso non ne abbia fatti, ma mi sembrano sempre troppo pochi. Da che ricordo quando qualcuno mi chiedeva “cosa faresti se vincessi alla lotteria”? ” la mia risposta è sempre stata VIAGGIARE. Mi ritengo molto fortunata, nei miei 35 anni di vita ho avuto la possibilità di vedere Turchia, West Coast Americana, un bel pezzo di Europa, Egitto ed Emirati Arabi, certo che se guardo la mia mappa da grattare mi rendo conto di quanto ancora io abbia da esplorare.
La mia famiglia è sempre stata pro viaggi, impresso nella mia memoria c’è un giorno qualunque delle mia quarta elementare, ero tornata a casa da scuola e sul tavolo per pranzo c’era una focaccina con il prosciutto. Mia madre non mi avrebbe messo davanti una focaccina se non fosse stata un’occasione speciale (in casa mia verdure e piatti healty erano praticamente l’unico cibo contemplato). Ricordo la mia perplessità, che si è trasformata in gioia incontenibile quando mio padre ha annunciato “mangia in fretta, oggi pomeriggio partiamo per andare in Egitto”. Credo che da quella volta sia ufficialmente nato il mio amore per i viaggi, anche se sono passati quasi 30 anni è ancora vivido nella mia mente ogni piccolo dettaglio che ci ha raccontato la guida sui templi e sulla cultura dell’antico Egitto.
Viaggi lontani e vicini
Quando si parla di viaggi pensiamo sempre a luoghi distanti, ore di volo (o treno) interminabili e mete esotiche. Questa concezione porta a dover avere a disposizione un tempo “lungo” per il viaggio, allora pensiamo che serve almeno una settimana per vedere quella città, o magari due se vogliamo anche visitare i dintorni o pensare di fare diverse tappe. Il mio amore per i viaggi a volte fa un po’ a pugni con la mia pigrizia, da sempre ho un problema con il “moto a luogo” e aspetto trepidante il momento in cui inventeranno il teletrasporto. Per me lo spostamento (il moto a luogo) deve valerne la pena, mi è capitato di rinunciare a viaggi “piccoli” perché mi sembrava troppo faticoso in rapporto a quello che mi dava, una visione abbastanza sciocca vero? Con questo modus operandi ho “perso” occasioni solo a causa della pigrizia, quella stessa pigrizia che mi ha bloccato nel visitare la mia Milano. Non so se anche tu fai parte del club “non vado a vedere quella cosa, tanto è vicina a casa, lo posso fare in qualsiasi momento”. Giusto per farti avere un’idea, ho visto il cenacolo per la prima volta solo 4 anni fa e sono salita sul Duomo la prima e ultima volta nella mia vita nel 2010. Milano è una città da scoprire, una città che amo e che mi rendo conto essere difficile da comprendere per chi non ci è nato. Vorrei suggerirti alcune cose non convenzionali e poco conosciute per vedere Milano con occhi diversi e poter viaggiare “senza spostarti” (ovvero quando hai a disposizione solo un pomeriggio ma non vuoi incollarti al divano)
Idee per viaggiare “sotto casa”
COLLEZIONE BRANCA
Sul sito Museimpresa ho scoperto per caso questo posto incredibile, la Branca produce ancora tutto a Milano, esattamente in viale Jenner, in uno stabilimento di 22.000 mq che sforna bottiglie di liquore come se non ci fosse un domani. L’anno scorso ho fatto una visita guidata (è gratuita, basta prenotarsi sul sito) ed è stato davvero divertente; per esempio ho scoperto che per i ragazzi argentini lo stabilimento Branca è una specie di luogo sacro, dove tanti vanno in pellegrinaggio e si inginocchiano davanti alla statua del Sig. Branca, GIURO!!
Ho visto anche quella che chiamano la “Grande Madre”, la botte più grande d’Europa, 84.000 litri di stravecchio Branca! La botte è così grande che hanno dovuto montarla e poi costruirci l’edificio attorno; la chiamano la grande madre perché lo stravecchio fa lì il primo stallo e poi, testuali parole del nostro cicerone, “le botti più piccole in cantina vengono allattate per far terminare l’invecchiamento al liquore”; praticamente un’esperienza mistica!
GALLERIA CAMPARI
Un’altra chicca da non perdere è la Galleria Campari (anche questa gratuita, basta prenotarsi). Nel vecchio cuore industriale di Sesto sorge questo spazio, completamente ristrutturato nel 2004 da Mario Botta. La visita guidata alla Galleria Campari ripercorre tutta la storia dell’azienda attraverso le pubblicità. Davide Campari è stato un genio, un mecenate e un grandissimo imprenditore; ha fatto lavorare per lui artisti, designer e registi del calibro di Depero, Munari e Fellini; è stato tra i primi ad utilizzare lo storytelling, ha finanziato mostre e pubblicato cataloghi, insomma tutte cose che sono attuali ancora oggi ed estremamente all’avanguardia per quei tempi!
DRAMATRÁ
Ho conosciuto Dramatrà per caso 4 anni fa, cercando in internet un regalo diverso dal solito. Questa associazione culturale è nata dall’idea di alcuni attori che si sono inventati una serie di visite teatralizzate in giro per la città. Sono andata a vedere la visita del quartiere di Brera, accompagnata dalla Wanda, prostituta, e dall’Ambrogio, cantastorie (gli articoli davanti ai nomi sono stati messi volutamente per enfatizzare la milanesità della faccenda), che mi hanno raccontato com’era il quartiere ai tempi delle case chiuse. In pratica si viene condotti attraverso vari luoghi di Milano, immersi in uno spettacolo teatrale che fa da cicerone creando un grande legame emotivo con lo spazio. Mi riprometto sempre di provare anche il Dramatram, ovvero un tram che viaggia ininterrottamente dal 1928 dove la Contessa e il Bigliettaio raccontano la storia di Milano.
MIGRANTOUR
Il portale Migrantour è una scoperta recentissima, e non ancora testata personalmente, ma che mi sembra molto interessante. Offrono passeggiate urbane interculturali, le guide di questa associazione hanno tutte alle spalle un’esperienza di migrazione e raccontano i quartieri dal loro punto di vista, per svelare i tantissimi mondi e le culture che Milano contiene.