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Tallinn: 3 cose che ho imparato dagli Estoni

Questa volta il mio viaggio  sotto casa non è stato esattamente sotto casa. Sabato mattina ho preso un volo per Tallinn per fare un weekend fuori porta e andare a sentire il concerto di Bon Jovi, uno dei miei idoli di quando ero ragazzina (e che amo profondamente ancora adesso).

È stato il primo weekend di vera pausa che mi concedevo da un po’ di tempo e devo dire che ci voleva proprio! Una serie di fortunate coincidenze (ma che noi sappiamo che si chiamano sincronicità e poteri dell’universo) ha fatto sì che fosse proprio un weekend lento e pigro, forse troppo. Per la prima volta in vita mia non avevo l’aereo alle 6 del mattino, e dopo un breve scalo a Riga sono arrivata a Tallinn a metà pomeriggio. Ammetto che quando ho visto il “potente mezzo” che ci avrebbe fatto fare la seconda parte del viaggio mi è venuto un po’ da ridere.

Tallinn è una città fredda e abbastanza piccola; anzi, il centro storico è decisamente minuscolo, con 3 ore a disposizione si gira tranquillamente, ecco perché sabato all’ora di cena (cena estone, quindi 19.30) avevo già girato in lungo e in largo tutta la città vecchia. Solitamente le mie vacanze assomigliano di più a delle maratone scandite da programmi fittissimi, nonostante negli ultimi anni sia migliorata, quando sono via faccio molta fatica a lasciarmi andare e godermi il tempo libero, ho la tendenza a volerlo riempire a tutti i costi!

Nonostante il clima e il fatto che questa città non mi ha completamente entusiasmato, mi ha insegnato 3 corse importanti.

RALLENTARE (e fare detox digitale)

Appena atterrata in terra estone, il mio telefono ha deciso di andare in sciopero! Non c’è stato verso di avere una connessione internet se non con il wifi dell’albergo. All’inizio questa cosa mi ha un po’ infastidita: non potevo controllare mail e whatsapp, non potevo postare nulla sui social, ma soprattutto non avevo il mio fidato google maps che di solito mi porta in giro in ogni viaggio. Il risultato è stato che, come per l’anno scorso a Londra, mi sono fatta passare “l’ansia da foto”, e ho ripreso a girare con la buona e cara vecchia mappa cartacea fornita dall’albergo (anche se in realtà il centro è talmente piccolo che la mappa non serve, alla fine ti ritrovi sempre nello stesso punto!). Questo detox digitale forzato mi ha fatto rallentare, mi ha aiutato a “vedere” la città con occhi diversi e mi ha fatto apprezzare ancora di più le chiacchiere con la mia compagna di viaggio.

CREDERCI

Tallinn è una città che ci crede! Non so se era il periodo dell’anno o se è sempre così, ma ad ogni angolo di strada c’erano artisti, cantanti e performance varie. L’aspettativa creata era decisamente molto alta: personaggi vestiti di tutto punto e truccati magnificamente giravano con bolas pronte ad essere infuocate, palchi montati ovunque calcati da cantanti, orchestre  e danzatrici con costumi fioriti, uomini sui trampoli e giocolieri  con  grandi bauli misteriosi. Giuro che non ho mai visto una concentrazione così alta di artisti di strada con un livello di qualità artistica così basso. Nessuno di loro era particolarmente bravo, ma tutti sorridevano felici e si vedeva proprio che ce la mettevano tutta, indipendentemente dal risultato.
Mi rendo conto di quanto, molto spesso, ci facciamo mille paranoie perché quello che stiamo facendo non è perfetto o bellissimo; in quel momento dovremmo tirare fuori l’estone che è in noi e dire “chissenefrega! Io faccio al meglio delle mie possibilità e lo faccio con il sorriso, a furia di farlo migliorerò”. Chissà cosa potrei vedere se torno a Tallinn tra 10 anni!
A proposito di “bellissime imperfezioni” anche il concerto di Bon Jovi è stato così. Sognavo di sentirlo dal vivo da quando avevo credo 13 anni, ma ho aspettato talmente tanto che lui è invecchiato e la sua voce si è un po’ rovinata. Nonostante il clima infame, l’età e la voce che si spezzava un po’ sugli acuti, non ha mollato il colpo un attimo cantando initerrottamente per più di due ore, e io sono uscita di li felice e soddisfatta nonostante tutto.

ESSERE CREATIVA

Oltre ad essere una città che ci crede, Tallinn è un concentrato di tecnologia e creatività:

  • qui è nato, nel 1441, il primo albero di natale
  • l’artigianato è ancora molto vivo e si trovano ovunque oggetti in legno, gioielli in ambra e bellissime mantelle fatte a mano in lino
  • oltre ad essere molto verde è una città estremamente tecnologica (tanto che il paese viene chiamato scherzosamente e-stonia), per esempio Skype ha origine proprio qui
  • ha un quartiere creativo, Telliskivi Loomelinnak, che è un centro pulsante di arte contemporanea, ristoranti fusion, negozi artigianali e street art.

Non mi stancherò mai di dire che i viaggi hanno un potere formativo e curativo immenso! Anche un semplice weekend lontano da casa può regalarti grande gioia e insegnamenti utili. Qual è stato il tuo ultimo viaggio, e cosa ti ha insegnato? Se ti va di raccontarmelo mandami una mail a scrivimi@alessandraclerle.it, sono curiosa di leggerti!

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